CLIL: teoria e buone pratiche per l’applicazione didattica

L'insegnamento CLIL è una innovazione nella didattica: sviluppa la competenza linguistica e accresce le competenze nelle discipline non linguistiche.

insegnamento CLIL content language integrated learningL’insegnamento CLIL è una metodologia piuttosto recente voluta e promossa dal Consiglio d’Europa e che in Italia è entrata a far parte del sistema scolastico della scuola secondaria. Il CLIL rappresenta una innovazione in quanto consente non solo uno sviluppo della competenza in lingua straniera ma anche accresce le competenze nelle discipline non linguistiche oggetto di studio. In questo articolo ne descriviamo le caratteristiche oltre a dare consigli metodologici utili agli insegnanti e futuri insegnanti.

Insegnamento CLIL: cos’è e quando nasce

CLIL è l’acronimo di Content and Language Integrated Learning (Apprendimento integrato di contenuti e di lingua) ed è una nuova metodologia didattica promossa dall’Unione Europea che consiste nell’insegnamento in lingua straniera delle discipline non linguistiche. Ciò favorisce sia l’acquisizione di contenuti disciplinari sia l’apprendimento della lingua straniera.
Questa metodologia si è sviluppata in diversi Paesi europei a partire dalla metà degli anni 1990, quando in Italia, grazie allo sviluppo di progetti europei, organizzati da varie istituzioni e Università, alcune scuole hanno attivato sperimentazioni di insegnamenti di contenuti disciplinari in lingua straniera.

In Italia la Legge 53 del 2003 ha riorganizzato la scuola secondaria di secondo grado e i Regolamenti attuativi del 2010 hanno introdotto l’insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in una lingua straniera nell’ultimo anno dei Licei e degli Istituti Tecnici e di due discipline non linguistiche in lingua straniera nei Licei Linguistici a partire dal terzo e quarto anno.

Insegnamento CLIL: gli obiettivi

Concepito come una forma di apprendimento che combina aspetti linguistici e disciplinari, l’insegnamento CLIL persegue un duplice obiettivo. Questo approccio didattico deve permettere all’alunno, da una parte, di acquisire delle conoscenze in contenuti specifici del programma di studi e, dall’altra, di sviluppare competenze linguistiche in una lingua diversa da quella usata abitualmente come lingua di insegnamento. Viene messa in evidenza l’importanza di:

  • preparare gli alunni a una società sempre più internazionalizzata e offrire loro migliori prospettive sul mercato del lavoro (obiettivi socioeconomici).
  • trasmettere agli alunni dei valori di tolleranza e di rispetto nei confronti di altre culture, attraverso l’uso della lingua veicolare dell’insegnamento CLIL (obiettivi socioculturali).
  • facilitare l’acquisizione di competenze linguistiche che pongono l’accento sulla comunicazione: motivare gli alunni all’apprendimento delle lingue grazie al loro utilizzo da un punto di vista pratico (obiettivi linguistici), di contenuti disciplinari e di capacità di apprendimento: stimolare l’apprendimento dei contenuti grazie a un approccio innovativo/diverso (obiettivi didattici).

Metodologie di insegnamento e vantaggi

Come abbiamo visto prima il la metodologia CLIL promuove contemporaneamente lo sviluppo di competenze disciplinari e linguistiche, è impostato quindi su obiettivi di apprendimento sia per la lingua sia per la disciplina.
Inoltre è learner-centred in quanto prevede un apprendimento attivo e collaborativo: la lezione frontale, tipica della tradizione italiana, cede il posto a un insegnamento task-based che richiede allo studente maggiore interazione e manipolazione dei contenuti, quindi una partecipazione attiva. Allo stesso tempo, uno stile di insegnamento meno cattedratico permette un’organizzazione collaborativa della classe: gli studenti interagiscono tra loro in gruppo o in coppia incrementando la produzione orale e l’autonomia (ad esempio, mediante attività di pair-check in cui gli studenti devono confrontare e controllare a vicenda i propri elaborati).

Il CLIL prevede inoltre l’uso delle tecnologie informatiche e di materiali multimediali le quali favoriscono in modo naturale l’apprendimento attivo e collaborativo. Ad esempio, l’uso di Internet per un’attività di ricerca consente di rielaborare l’informazione e trasformarla in nuova conoscenza.

L’utilizzo di materiali multimediali (audio, video, animazioni) aumenta l’esposizione alla lingua straniera, agevola la comprensione delle informazioni attraverso la visualizzazione e attiva stili di apprendimento solitamente trascurati dalla didattica tradizionale.
Lo studente, inoltre, va sostenuto nell’apprendimento attraverso strategie basate sulla modalità scaffolding (impalcatura). Lo scopo non è trasferire conoscenze, ma fornire gli strumenti per rendere lo studente autonomo.
In particolare, l’insegnante agisce come scaffolding attraverso:

  • strategie di supporto verbali (parafrasi, riformulazione, esemplificazioni, ripetizione, ecc.)
  • strategie didattiche (attività di preparazione all’incontro col testo ecc.)
  • momenti di focalizzazione sulla lingua (glossari, mappe lessicali, individuazione delle funzioni comunicative per esprimere i concetti della disciplina, ad esempio i rapporti di causa-effetto)
  • strategie di supporto non verbali (suddivisione del testo in paragrafi, evidenziazione del lessico chiave, diagrammi, mappe concettuali, grafici, linee del tempo, ecc.)

Alcuni esempi di tecniche utili al CLIL:

  • ricavare lessico chiave o definizioni dal testo
  • completare testi, grafici, mappe, cronologie
  • etichettare (paragrafi, immagini, ecc.)
  • individuare errori
  • riordinare informazioni nella giusta sequenza
  • elaborare domande a risposte date
  • abbinare testi-immagini/concetti-definizioni/titoli-paragrafi
  • leggere/ascoltare e prendere appunti
  • attività di information gap da svolgere in gruppo/coppia
  • giochi di ruolo
  • problem solving
  • proposte di dibattito e riflessioni, personali e in gruppo
  • web quest per approfondire

In rete si trovano anche moltissimi strumenti digitali di supporto all’insegnamento CLIL, utili per gli insegnanti nell’organizzazione delle proprie lezioni.

Le competenze del docente CLIL nella scuola italiana

Il profilo del docente CLIL della scuola secondaria di secondo grado è caratterizzato da una competenza linguistico-comunicativa certificata nella lingua straniera veicolare, e competenze metodologico-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento universitario da 60 CFU.

Per acquisire queste competenze ci sono corsi specifici che rilasciano la certificazione CLIL valutata anche nella scuola pubblica per graduatorie e concorsi.

I percorsi di perfezionamento CLIL, abbinati ad una certificazione di competenza in una lingua straniera, riconoscono punteggio sia per l’accesso ai concorsi (fino a 7 punti) che per l’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali delle Supplenze (fino a 9 punti).

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